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Francesco Bocchini
Viene alla luce a Cesena nel 1969.
Studia all’Accademia di Belle Arti di Bologna,
facendo
tesoro dell’apprendistato dal conterraneo pittore Luciano
Comini. Vive a Gambettola,
vicino a Forlì, spostandosi
a una manciata
di chilometri nel suo studio, a Sant’Angelo.
Il suo mondo d’origine e di adozione rimane romagnolo,
di quella terra fertile di talenti
e di poeti visionari,
di lunatici garbati e genialità surreali, di quella
stramba umanità descritta
da Fellini e da Tonino Guerra.
Il suo regno è quello delle lamiere che nelle
sue
mani si animano, rigenerate di spirito vitale
in meccanismi
e installazioni dal grande potere narrativo.
L’approccio
dell’artista pare ludico, divertente, disimpegnato
in realtà girando la manovella
le sculture sono scosse
da un moto schizofrenico
e sussultorio, risvegliando una
materia fratturata
e disobbediente, resa nuda nella sua essenza
ossidata e nel suo essere oggetto di scarto, miracolato dall’azione
artistica.
Si assiste a una sorta di
meravigliosa balbuzie:
le opere riprendono vita al tocco
umano ma
la loro voce si declina altalenante, incespicante
e ciò nonostante
nulla toglie loro, nulla della loro magica epifania.
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